Brindisi, il clima è pesante

by aldocimmino

Quaderni e zainetti. Per terra, insieme a scarpe e frammenti di tessuti e di abiti. Saranno stati jeans di qualche giovanissimo. Appartenevano agli studenti dell’istituto “Francesca Morvillo Falcone” di Brindisi.

Ora sono di tutti. Dopo l’esplosione del 19 maggio scorso, quei quaderni e quegli zainetti che nelle foto divulgate giacciono per terra, mezzi bruciati e dilaniati, sono di tutti i cittadini italiani. La responsabilità è di tutti gli italiani onesti che hanno perso il coraggio di parlare e di denunciare. Ma di fronte ad una bomba esplosa in una scuola. Di fronte a studenti rimasti feriti e uccisi, in seguito ad un gesto che ripiomba il Paese in anni bui della nostra storia, di fronte al terrore e all’ennesima ferita aperta in seno alla democrazia. Come è possibile tacere? Qual è il senso di un gesto terroristico come questo?

Molti hanno rievocato il fantasma della stagione stragista e terroristica. Gli inquirenti, per adesso, sono sulle tracce del bombarolo e dei suoi complici. Le ipotesi sono tante. Dal delitto passionale, quasi immediatamente escluso, alla matrice mafiosa, a quella politica. Oppure un gesto di uno sconsiderato.

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